Robbi Gubitosa parla della sfida in programma sabato alle 17.30 tra la sua Spinelli Massagno e il Neuchâtel in gara 1 delle semifinali dei playoff
Semifinali dei playoff con Olympic contro Ginevra e Spinelli-Neuchâtel. L’Olympic si trova davanti una squadra reduce da cinque gare nei quarti e sconfitta una settimana fa in finale di Coppa Svizzera, mentre la Spinelli ospita il Neuchâtel, vincitrice un po’ a sorpresa in quattro sfide contro Vevey. Va detto che Vevey si è ritrovato a giocare con due soli stranieri e con un Dubas con la testa al 3x3 e già sull’aereo per l’oriente.
Per la Sam una sfida che va messa subito sul piano della determinazione e per non lasciare nulla all’avversario: gara 1 già decisiva? «Nei playoff ogni gara è decisiva e cominciare bene in casa è fondamentale: non dai speranze all’avversaria e non ti complichi la vita pensando alle due trasferte dopo gara 2. In casa dobbiamo vincere».
Ti aspettavi Vevey e arriva Neuchâtel? «In effetti è sorprendente, ma solo perché nessuno poteva prevedere gli infortuni dei vodesi. Comunque, i neocastellani sono una squadra tosta e ben attrezzata e quindi occorrerà una grande concretezza».
Hanno giocatori che sanno stare in campo, sono molto atletici e sanno correre... «Effettivamente, queste sono le loro caratteristiche per cui noi dobbiamo agire con l’obiettivo di fermarli sul nascere, vale a dire non concedere spazi in transizione ed essere attivi ai rimbalzi».
Quella dei rimbalzi lasciati agli ospiti è stata un po’ la palla al piede durante la stagione: con l’arrivo di Ballard le cose si sono messe al meglio, ma occorre maggior dinamismo da parte di tutti... «È vero ed è un tassello sul quale batto da tempo: bisogna che ognuno dia il suo contributo, soprattutto limitando i tagli e le penetrazioni lungo linea: sono cose che tutti sanno, ma che non vengono sempre applicate con la necessaria concentrazione. Lasciare secondi tiri significa punti facili e ulteriore rischio di falli, fattori che pesano sull’economia del gioco».
Per quanto riguarda l’attacco, si è visto come la circolazione della palla e il movimento senza palla siano fattori importanti, ma non sempre adottati con una certa logica... «Anche queste considerazioni mi trovano d’accordo: dobbiamo avere una certa disciplina e mettere da parte gli egoismi, si vince di squadra più facilmente che per i singoli. Dobbiamo sfruttare il nostro potenziale: abbiamo un centro come Clanton difficilmente controllabile per gli avversari, anche se non sempre sufficientemente protetto dagli arbitri, e tanti esterni capaci di mettere punti, sia tirando, sia penetrando: tanto più faremo scelte intelligenti, tanto più sarà difficile per gli avversari fermarci».
Un altro problema riguarda i falli tecnici ai quali siete piuttosto abbonati (eufemismo)... «È un fattore che abbiamo chiarito più volte negli spogliatoi e vorrei tanto che le bocche restassero cucite e la mente proiettata solo sul campo. Perdere energie e concentrazione in parole e reazioni inutili non serve alla squadra e neanche al singolo. Se c’è da prendere un tecnico lo prendo io, chi sta in campo deve solo giocare al meglio e non litigare per cose irreversibili come un fischio».
A Nosedo, alle 17.30 si aspetta il pubblico delle grandi occasioni: gara 1 oggi e gara 2 martedì saranno fondamentali e la squadra avrà bisogno del sostegno del suo pubblico.