Dopo aver scartato le opzioni di Genova, Asuncion, Miami e, forse, Qatar, la Conmebol vicina a un accordo con Madrid per il ritorno di River-Boca
A che puntata è giunta la telenovela della finale di Copa Libertadores, il cui ritorno era stato annullato sia sabato, sia domenica scorsi a seguito dell’assalto di alcuni tifosi del River Plate al torpedone del Boca Juniors? La novità è che a quattro giorni dal secondo rinvio, non è ancora certo che la finale si possa giocare. Il Boca richiede la squalifica degli avversari e sarebbe pronto a ricorrere anche al Tas. Quest'oggi, però, dopo un incontro tra il presidente Daniel Angelici e la squadra, sembrerebbe sia stata presa una decisione: andare avanti con i ricorsi, ma scendere comunque in campo. Siccome la Conmebol ha già deciso per una partita fuori dall’Argentina, molte città si sono fatte avanti per mettere a disposizione i loro stadi. A quanto pare la confederazione sudamericana ha già scartato le opzioni di Asuncion e Miami e non è entrata per davvero nel merito della proposta di Genova (stadio troppo piccolo e come la mettiamo con la viabilità?). Resta in piedi la candidatura del Qatar, emirato che si è detto disposto a pagare tutte le spese di viaggio e permanenza per 40 giocatori a squadra e per la delegazione della Conmebol (più i premi e il rimborso ai tifosi del River per i biglietti inutilizzati del Monumental). Secondo il quotidiano spagnolo Marca, su interessamento della Fifa, si sarebbe vicinissimi a un accordo con Madrid e con il Santiago Bernabeu. Tra l’altro, nel weekend dell’8 e 9 dicembre il Real Madrid giocherà in trasferta, ciò che libererebbe lo stadio. Sabato 8, però, l’Ateltico Madrid sarà di scena al Wanda Metropolitano, ma la Liga si è detta disposta ad aggiustare il calendario in modo da facilitare il raggiungimento di un accordo. Tra l’altro, il numero di argentini residenti in Spagna è molto alto, per cui a Madrid sarebbe possibile ricreare una piccola Buenos Aires. Ma prima di firmare bisogna aspettare la decisione del tribunale. Si giocherà? E chi lo sa...