Arte

Un quadro perduto di Van Dyck ritrovato in Ticino

Dell’opera, realizzata quattro secoli fa, si erano perse le tracce. Oggi appartiene a un collezionista privato residente nel Cantone

In sintesi:
  • Il quadro ritrae una Madonna con bambino
  • Il dipinto, un olio su tavola di 61 x 48,2 centimetri, è stato realizzato all’incirca nel 1625
  • Ad avvalorare quanto certificato dagli storici, tra aprile e maggio di quest’anno sul dipinto sono stati anche effettuati esami tecnico-scientifici dal Laboratorio diagnostico per i Beni culturali dell’Università di Bologna
Il dipinto
(Comitato nazionale per la valorizzazione dei Beni storici)
10 dicembre 2024
|

È tornato alla luce in Ticino un prezioso dipinto di Antoon van Dyck (Anversa, 22 marzo 1599 - Londra, 9 dicembre 1641) e bottega realizzato quattro secoli fa e di cui si erano perse le tracce. Una ‘Madonna con Bambino’ che, come attestato negli anni Novanta del secolo scorso da ben cinque noti e autorevoli storici dell'arte italiani e stranieri, è una delle tre opere con analogo soggetto realizzate con l'intervento del grande pittore fiammingo. Le altre sono conservate nel Metropolitan Museum of Art di New York e nella collezione della Bob Jones University di Greenville (South Carolina).

L'opera rivelata ora, un olio su tavola di 61 x 48,2 centimetri, realizzata all'incirca nel 1625, è di un collezionista privato residente nel Canton Ticino. Ad avvalorare quanto certificato dagli storici, tra aprile e maggio di quest'anno sul dipinto sono stati anche effettuati esami tecnico-scientifici dal Laboratorio diagnostico per i Beni culturali dell'Università di Bologna, sede di Ravenna, in collaborazione con l'ingegnere francese Pascal Cotte (Lumière Technology), esperto di fama mondiale che, tra i tanti incarichi svolti in passato, può vantare quello ricevuto nel 2002 dal prestigioso museo del Louvre per compiere un accurato esame tecnico-radiologico sulla Gioconda di Leonardo da Vinci.

Lo storico, ricercatore e scrittore italiano Silvano Vinceti, presidente del Comitato nazionale per la valorizzazione dei Beni storici, culturali e ambientali e del Centro studi leonardeschi, ha coordinato il minuzioso lavoro di ricerca e indagine sul dipinto. "Sulla base di quanto esposto nella ricca documentazione – dichiara Vinceti all'agenzia italiana Adnkronos – e limitandomi a trarre conclusioni attenendomi fedelmente ai dati disponibili, posso asserire che l'opera ‘Madonna con Bambino’ sia stata realizzata da Van Dyck con l'intervento di maestri della sua bottega. Il dipinto ‘Madonna con Bambino’ raffigura la Vergine con in grembo il piccolo Gesù Bambino. La Vergine Maria, seduta e di tre quarti, indossa una veste rossa coperta da un manto blu e presenta un drappo bruno che le vela parzialmente il capo scivolandole lungo la spalla sinistra. Il Bambino, nudo e con il busto rivolto verso la Madre, è posto su un drappo bianco tra le gambe della Vergine e poggia delicatamente il viso sul seno materno nascondendolo all’osservatore. Sullo sfondo si intravvede un paesaggio".

Che cosa significa "Van Dyck e bottega"? Come è noto, le botteghe furono non solo luoghi di produzione artistica, ma anche scuole di formazione per la nuova generazione di artisti. Le prime botteghe di arte pittorica nacquero nel Medioevo e conobbero poi nel Rinascimento uno splendore mai raggiunto. Molti grandi pittori effettuarono copie dei propri dipinti per diversi committenti, avvalendosi dell'intervento dei propri discepoli o affidandone completamente a loro la realizzazione sotto una supervisione. Così fece anche Van Dyck ed esistono numerose copie dei suoi capolavori, anche se la maggior parte sono di evidente scarsa qualità.

"E qui sta il punto. Storici ed esperti – rammenta Vinceti – già negli anni Novanta hanno attestato l'intervento diretto di Antoon van Dick nella ‘Madonna con Bambino’” del collezionista svizzero. Enzo Carli sottolineò, tra l'altro, che con evidenza fu proprio il pittore fiammingo a dipingere le parti più impegnative come, ad esempio “lo splendente nudo del Bambino, il suo volto fiorente e tenero, e quello stesso della Madonna”.