La possibile chiusura degli Uffici di esecuzione nelle valli spaventa la politica, che torna alla carica con un’interpellanza “2.0” indirizzata al Consiglio di Stato. A sollecitare negli scorsi giorni il governo erano stati Aron Piezzi (Plr), Fiorenzo Dadò e Samantha Bourgoin (Verdi). I tre deputati chiedevano lumi in merito al futuro di questi uffici, già ridimensionati negli ultimi anni, e alla loro conferma quale preziosa risorsa sul territorio.
Preoccupazioni riprese ora da una seconda interpellanza inoltrata da Claudio Isabella (Centro) che riprende per intero il testo della prima aggiungendo una serie di ulteriori quesiti. Nell’atto parlamentare sottoscritto da Alessandro Corti (Centro), Lea Ferrari (Partito comunista), Alex Gianella (Plr), Diana Tenconi (Plr) e Omar Terraneo (Plr) si chiede quanto il governo abbia preventivato di risparmiare dalla “riorganizzazione” degli sportelli di Biasca, rispettivamente Acquarossa e Cevio e come intenda compensare questa riduzione di servizi sul territorio.
Isabella chiede poi se siano previste in futuro ulteriori riorganizzazioni che porteranno all’accentramento di altri Uffici nei centri urbani.