Lo ha ribadito ieri la Consigliera federale Doris Leuthard durante un incontro con la Deputazione ticinese alle Camere Federali
Il prolungamento di Alptransit da Lugano verso Chiasso non è un tema all’ordine del giorno per il Consiglio federale: non vi è opportunità né necessità di inserire quest’opera nella strategia di ampliamento dell’infrastruttura ferroviaria 2030/2035. Lo ha dichiarato ieri la consigliera federale Doris Leuthard durante un incontro con la Deputazione ticinese alle Camere federali.
La Deputazione, per il tramite del suo presidente Marco Romano (PPD), non intende però abbandonare la battaglia, anche in nome dei comitati formatisi in Ticino per il completamento dell’opera. Sono state infatti presentate due mozioni, che dovranno ancora passare al vaglio del Parlamento, affinché Alptransit venga completato, ha affermato il consigliere nazionale PPD. Oltre al completamento fino al confine, bisogna anche pensare all’ampliamento del nodo di Bellinzona che diventerà fondamentale con la prevista apertura del tunnel di base del Ceneri.
La Deputazione ha anche incontrato il consigliere federale Ignazio Cassis, responsabile del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE). I parlamentari ticinesi hanno espresso il desiderio che Cassis avvii al più presto un dialogo bilaterale col nuovo governo italiano, in particolare per risolvere l’annosa questione della tassazione dei frontalieri e l’accesso al mercato finanziario della Penisola. D’altronde, la Deputazione ha preso nota con favore che la lingua italiana è sempre più presente nel dipartimento diretto dal Malcantonese, ha sottolineato Romano.
In merito alla Posta, e alla sua strategia di soppressione di uffici postali, l’incontro con Leuthard ha messo in luce che le situazioni di conflitto a Sud delle Alpi si sono ridotte a una manciata. In ogni caso, si auspica che il Gigante giallo tenga conto del volere del Parlamento, affinché le agenzia postali offrano gli stessi servizi degli uffici.
Per il futuro prossimo, la Deputazione intende incontrare il consigliere federale Johann Schneider-Ammann per fare il punto sulle misure di accompagnamento alla libera circolazione, un incontro diventato ancora più importante dopo le recentissime dichiarazioni di Cassis sulla possibilità che tali misure possano venir ridiscusse con l’Unione europea nell’ambito delle attuali trattative con Bruxelles su un accordo istituzionale.
A Schneider-Ammann verranno anche chieste spiegazioni su come mai le stazioni di servizio in Ticino siano state escluse dal campo di applicazione del Contratto collettivo di lavoro, specie per quanto riguarda il salario minimo. Per Romano si tratta di capire come mai il Governo abbia deciso di fare un’eccezione, la prima in assoluto, quando finora ha sempre detto "no" a soluzioni su misura.