La manutenzione preventiva delle Ffs sta dando i suoi frutti: le perturbazioni del traffico sono in diminuzione. Walser: 'La gran parte dei ritardi la importiamo dall'Italia'
Cinquanta milioni solo per la manutenzione, 400 collaboratori e circa mille chilometri di binario. Sono i numeri dell’unità Ffs che si occupa della manutenzione della rete tra Chiasso e Arth-Goldau, galleria di base del San Gottardo compresa. Numeri importanti giustificati dalla necessità di far funzionare l’infrastruttura: se c’è un guasto all’impianto non c’è ‘Flirt’ che tenga. Il traffico si ferma. Per buona pace dei viaggiatori: al giorno 1,26 milioni di persone viaggiano a bordo dei treni delle Ffs e sui binari principali sfrecciano cento treni. È facile concludere che la rete nazionale è tra le più trafficate al mondo. «Sicuramente è la più densamente sfruttata d’Europa e le sollecitazioni aumentano – commenta Learco Rossi, responsabile Manutenzione Regione Sud –. I treni sono sempre più performanti, sempre più lunghi e sempre più veloci». Motivo per cui le Ffs si impegnano ad avere «una rete sicura, che permetta ai convogli di essere puntuali». Già, la puntualità. Tema ostico in Ticino... «Sì, sul traffico regionale siamo i primi a non essere soddisfatti e non ne facciamo mistero – dice Patrick Walser, portavoce delle Ffs –. La puntualità a livello nazionale è aumentata di qualche punto, siamo attorno al 91/92%. Con la galleria di base del San Gottardo c’è stato un netto miglioramento. Per il Ticino, con l’apertura del Ceneri ci sarà sicuramente una stabilizzazione dell’orario: attualmente il cantiere può essere penalizzante. Va detto però che dei ritardi accumulati gran parte li importiamo dall’Italia: da settembre dovremmo poter apportare dei miglioramenti che ci permetteranno di riguadagnare puntualità». Sul nodo di Mendrisio, per citare un dato, oggi siamo attorno al 60%...
Se a livello di traffico soprattutto transfrontaliero c’è parecchio da fare, buone notizie giungono dal fronte dei guasti. Il numero di perturbazioni causate dagli impianti è in calo. Merito della strategia adottata negli ultimi anni, fanno notare i responsabili. «Il nostro focus oggi è posto sulla manutenzione preventiva – prosegue Rossi incontrando la stampa per fare il punto sui lavori di manutenzione –. Nel lungo termine è la scelta migliore: abbassa i costi e prolunga la durata di servizio degli impianti, aumentando la loro disponibilità. In futuro potranno circolare più treni». Oggi però le “squadre” sono ancora impegnate a recuperare i ritardi del passato... «Lavoro arretrato che entro il 2020 sarà riassorbito». Il numero di collaboratori è sufficiente? Quando la celebre nevicata dello scorso dicembre aveva compromesso il traffico ferroviario, c’era stato chi lamentava che il personale non è più sufficiente. «L’organico è stabile, considerato che continuiamo a migliorare in termini di efficenza – risponde Rossi –. E lavoriamo anche con supporti locali, come è successo nel caso della citata nevicata: si fa capo a ditte esterne per poter coprire i picchi».
In prospettiva, è proprio sul fronte dell’“efficenza” che s’intende operare «Vogliamo prolungare gli intervalli notturni durante i quali svolgere i lavori – aggiunge Gabriele Conceprio, responsabile delle succursali di Giubiasco e Biasca –. Per motivi di sicurezza, oltre che per ridurre al minimo i disagi per i viaggiatori, possiamo svolgere i lavori di manutenzione solo quando non c’è traffico. Oggi si tratta di tre ore a notte. Intendiamo però raddoppiare questo tempo, così da essere più efficienti e ridurre il numero di notti in cui siamo sulla linea». A favore del sonno dei residenti. Al sito ffs.ch/manutenzione è possibile consultare la lista dei lavori pianificati.
L’introduzione del nuovo orario ferroviario il 9 dicembre apporterà miglioramenti soprattutto per i viaggiatori della Svizzera orientale e dell’area di Zurigo. In Ticino i cambiamenti saranno minimi, hanno fatto sapere le Ffs in una nota citata dall’Ats. Il collegamento di primo mattino da Basilea a Locarno via Lucerna dovrebbe diventare quotidiano, mentre si rinuncerebbe verso mezzogiorno a due collegamenti da Zurigo in direzione sud e due da Lugano verso Zurigo. La decisione spetta comunque all’Ufficio federale dei trasporti.