Il Legislativo ha respinto l'adeguamento della tassa base, mossa non ecologica, e chiama in causa il Governo
È un gesto di “disobbedienza civile” quello messo in atto martedì sera dal Consiglio comunale di Sorengo, che ha respinto l'adeguamento della tassa base sui rifiuti, una modifica del regolamento in materia, e ora chiede al Municipio di attivarsi presso le autorità cantonali per sanare ciò che si ritiene un tradimento del principio ‘chi inquina paga’ statuito a livello federale. In seguito a ciò, Sorengo viene tuttavia a trovarsi in una situazione irregolare non riuscendo a coprire con la tassa le spese generate dai rifiuti.
La questione, già emersa altrove in Ticino, è la seguente. Per legge, la tassa sui rifiuti dovrebbe coprire i costi di raccolta e smaltimento della spazzatura. Questo attraverso la tassa base, e la tassa sul sacco. La tassa base, adeguata al numero di persone per economia domestica e alle attività economiche, va a coprire in sostanza le spese fisse per la raccolta. La tassa sul sacco, ovvero il prezzo dei sacchetti ufficiali, è pure flessibile ma in sostanza determinata per tutti i comuni dal prezzo di smaltimento stabilito dall'Azienda cantonale rifiuti (oggi fattura 140 franchi a tonnellata) che gestisce il termovalorizzatore di Giubiasco.
Questo meccanismo è stato messo in discussione da una mozione, della deputata Maddalena Ermotti Lepori, approvata dal Gran Consiglio oltre un anno fa ma non ancora concretizzata dal Governo in un cambiamento della normativa.
Si arriva così alla situazione di Sorengo. Raccolta e smaltimento dei rifiuti costano (preventivo 2022) 317mila franchi, ma il Comune riesce a coprire solo l'81% di questa cifra, rimediando una perdita di 60mila franchi. Da qui l'inevitabile proposta di aumentare la tassa base, portandola da una cifra compresa fra i 100 franchi annui per i single e i 250 per le famiglie numerose, a una scala compresa fra i 250 e i 5'000 per le persone giuridiche.
La soluzione non ha convinto le Commissioni del Consiglio comunale. La Petizioni rilevava che altri Comuni della Svizzera impongono tariffe più alte, fra 1,40 e 2,90 per il classico sacchetto da 35 litri: “Il Cantone dovrebbe dare maggiore libertà ai Comuni per poter gestire al meglio le finanze legate ai costi dei rifiuti”. Questo perché l’aumento della tassa base “non rispecchia il principio ‘chi più consuma più paga’. Analoghe le conclusioni della Commissione della gestione che invitava il Consiglio comunale a rinviare al Municipio il Messaggio. Cosa puntualmente successa martedì sera. E ora? «Noi la proposta che dovevamo fare l'abbiamo fatta, ora contatteremo il Cantone per capire il da farsi» ci risponde la sindaca Antonella Meuli. Una possibilità è quella di tappare il buco, provvisoriamente, attingendo al capitale proprio del Comune, ma anche questa opzione deve andare verificata.