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Il Sombrero merita la tutela cantonale

La proposta pianificatoria per il comparto di piazza Molino Nuovo è accolta dal Dipartimento del territorio che, però, vuole tutelare la fontana

In sintesi:
  • Il manufatto costruito nel 1959 su progetto degli architetti Tita Carloni e Luigi Camenisch rimescola i piani di Lugano
  • Il Municipio è invitato a rivedere l'impianto urbanistico, compreso l'edificio multiuso disegnato lungo la via Trevano
Viene considerata un elemento marcante e identitario dello spazio pubblico
(Ti-Press)
11 dicembre 2024
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“In termini generali, la nuova impostazione urbanistica è valutata positivamente, a eccezione del comparto A2. Su questo aspetto la proposta dovrà essere rivista interamente in relazione all’intenzione del Dipartimento del territorio (Dt) di promuovere la tutela quale bene culturale di interesse cantonale della fontana di piazza Molino Nuovo (denominata Il Sombrero)”. Questa è la conclusione del preavviso del Cantone in merito alla variante di Piano Regolatore e di Piano particolareggiato proposta dalla Città di Lugano per la zona. La documentazione è in pubblicazione all’albo comunale fino al 24 gennaio 2025. La promozione quale bene culturale di interesse cantonale, con la prevista introduzione del relativo perimetro di rispetto, ha quale conseguenza la conservazione del Sombrero; tre dei quattro gruppi che hanno partecipato al mandato di studio in parallelo, sulla carta, non la prevedono più.

Bene senza i posteggi in superficie

Il Dt condivide i principi alla base della variante che poggia le fondamenta per il futuro del comparto. Nel preavviso, viene accolta con favore “la scelta di ricalibrare e adattare alcuni elementi a partire dal ridisegno degli spazi liberi che risultano di fondamentale importanza per la qualità di vita degli abitanti, per il benessere dei lavoratori, per il clima e la biodiversità, ma anche per la qualità delle zone residenziali. Si fa in particolare riferimento alla scelta di rinunciare ai posteggi pubblici in superficie, alla codifica di una profondità massima degli edifici pari a 11 metri, alla definizione di linee di costruzione e arretramento che fissano dei chiari ordinamenti costruttivi, alla conservazione delle alberature di pregio esistenti”. Il preavviso, per la parte che si affaccia su via Zurigo, concorda “con l’introduzione di impianti a corte con area verde centrale, che permettono la realizzazione a tappe di nuovi edifici, con la nuova definizione di distanze tra edifici e con il vincolo volto alla realizzazione di un piano con funzione commerciale affacciato verso la piazza”. Viene apprezzata anche la parziale riduzione delle altezze degli edifici di tre metri (da 22,70 a 19,70 metri), perché favorirà la penetrabilità della luce solare e quindi l’irraggiamento degli spazi liberi a tutto beneficio della vivibilità del comparto.

‘Smontato’ pure l’edificio ‘Attivatore’

Invece, come detto, sarà da rivedere “l’impianto urbanistico che prevede il ridisegno della piazza, della fontana e dell’edificio multiuso che non è esente da criticità, in particolare per il fatto che implica la demolizione della fontana di piazza Molino Nuovo per la quale il Dipartimento del territorio intende invece promuoverne una tutela quale bene culturale di interesse cantonale”. Continua il preavviso cantonale: “La fontana, che contiene al piano interrato anche i bagni pubblici, per la sua ubicazione e architettura è un elemento marcante e identitario dello spazio pubblico e del luogo che merita di essere conservato non solamente come oggetto in quanto tale ma anche a favore della riconoscibilità dello spazio urbano verso la popolazione che lo abita e lo percorre”. La fontana, denominata Sombrero, costituisce “un significativo esempio di architettura organica, ma soprattutto è un unicum in Ticino: non esiste un’altra fontana del Moderno di queste dimensioni e tipologia che caratterizza una piazza di un centro cittadino”, mette in evidenza il preavviso, ricordando che venne costruita nel 1959 su progetto degli architetti Tita Carloni e Luigi Camenisch. Date queste premesse, “la proposta all’esame si scontra con l’obiettivo di tutela sia per quanto attiene all’edificio di testa (il cosiddetto ‘Attivatore’) che all’autosilo. La nuova edificazione impedirebbe di fatto la conservazione della fontana e altererebbe in maniera ingiustificata il carattere e le dimensioni della piazza”.

Posteggi, da provare l’effettivo fabbisogno

Di conseguenza risulta problematica pure la costruzione dell’autosilo, perché “l’edificazione in sotterranea di edifici tutelati dev’essere di principio evitata”, si legge nel preavviso. La variante di Pr prevede infatti un posteggio pubblico interrato con una capienza di circa 70 posti auto. Tuttavia, rileva il documento del Dt, “la documentazione non fornisce ulteriori informazioni o dettagli a giustificazione del dimensionamento proposto. Il Municipio dovrà pertanto confrontarsi e documentare l’effettivo fabbisogno di stalli pubblici e come tale fabbisogno possa essere soddisfatto tenendo conto dei condizionamenti dati dall’intenzione di tutelare la fontana di piazza Molino Nuovo e di riqualificare gli spazi pubblici in superficie”. La Città, ricordiamo, ha inviato al Dt un progetto unitario che prevedeva un determinato sviluppo del comparto, con diversi cambiamenti rispetto alla pianificazione in vigore dal 1991 a un Piano particolareggiato, che venne allestito sulla base di un concorso vinto dall’architetto Mario Botta. A trent’anni dalla sua entrata in vigore, una parte racchiusa tra la via Trevano e la Chiesa della Madonnetta comprendente la piazza, non è ancora stato concretizzato. Per questo, nel 2021 il Municipio di Lugano aveva indetto un mandato di studio in parallelo. In seguito, il collegio di esperti si è pronunciato a favore della soluzione progettuale CONT-S che, per l’area della piazza, ha previsto un edificio dal carattere pubblico, quale elemento “Attivatore”. La proposta pianificatoria vera e propria, sempre su incarico dell’Esecutivo cittadino, invece, è stata elaborata dallo studio Planidea Sa, che il preavviso cantonale ha condiviso solo in parte.