Luganese

Lugano città troppo nucleare? La colpa è... dei clienti

Le scelte dei ‘non vincolati’ decisive per il bilancio generale Ail, dal momento che comprano il 54% dell'energia

(Ti-Press)
29 novembre 2024
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La percentuale di energia non rinnovabile distribuita ai clienti di Ail Lugano non è diminuita nei quattro anni: questa la denuncia dei consiglieri comunali Sara Beretta Piccoli e Dario Petrini. Ammonta a quasi il 40%, precisamente al 38,98%, stando a quando si può leggere sulla fattura. Il Municipio ora prende posizione rispondendo all’interrogazione dei due consiglieri. E scarica la colpa, in sostanza, sulle scelte della clientela.

“Per i clienti non vincolati, cioè liberi sul mercato (ad esempio industrie, grandi consumatori, settore alberghiero ecc.), è il cliente stesso che sceglie direttamente la qualità dell’energia che vuole acquistare. Di conseguenza, spesso per ragioni di contenimento dei costi, il grande cliente sceglie l’energia più economica, ossia quella non rinnovabile. Questa tipologia di clienti consuma circa il 54% delle forniture annue di Ail, pari a circa 566 GWh. Tuttavia, non tutti questi clienti rinunciano al plusvalore ecologico: il cliente Città di Lugano ad esempio, per i consumi relativi agli stabili pubblici, acquista esclusivamente energia rinnovabile, proveniente soprattutto da impianti idroelettrici. Questo gruppo di clienti rappresenta numericamente circa l’1% dei clienti serviti” scrive il Municipio. “Quanto viene pubblicato nella tabella dell’etichettatura, secondo il ‘mix del fornitore’, corrisponde alla somma delle due tipologie di clienti. Da ciò si spiega il motivo per cui, malgrado la quasi totalità dei clienti vincolati acquisti energia rinnovabile, l’etichettatura risulti composta sia da pregiata energia rinnovabile, che da energia di costo e pregio inferiori, ossia senza plusvalore ecologico. Per i clienti vincolati che hanno scelto volontariamente di non avere energia rinnovabile e i clienti sul mercato libero che non hanno voluto energia rinnovabile, le Ail Sa hanno l’obbligo di procacciare, sulla base della richiesta dei clienti, certificati a basso costo. I certificati a basso costo sono principalmente o di origine fossile (carbone, gas) oppure nucleare. In considerazione del mix energetico Svizzero i certificati attributi a questi clienti sono quelli nucleari”. Ad ogni modo la parte vincolata della clientela resta abbastanza ‘green’: “Possiamo confermare che solo una minima parte della cittadinanza (3%) rinuncia al prodotto Tiacqua”. Quanto all’energia nucleare fornita da Ail, conclude il Municipio, essa viene acquistata per il 70% dalla sua fornitrice principale Aet, e per il 30% da Alpiq.