Un colosso di 40 metri dovrebbe sorgere nei pressi del quartiere di Lugano, ma i cittadini vogliono opporsi
Un’antenna telefonica di 40 metri, «la seconda più grande dopo quella del San Salvatore», sta scaldando gli animi tra i cittadini del quartiere luganese di Carabbia. Contro quest’antenna, la cui domanda di costruzione è stata depositata lo scorso 18 novembre, gli abitanti del quartiere stanno raccogliendo le firme per manifestare il proprio malcontento alle autorità cittadine. Sarebbero in preparazione anche alcune opposizioni formali individuali, messe a punto da coloro che quest’obelisco se lo ritroveranno proprio davanti a casa. «Noi vogliamo lanciare un segnale – ci spiega Valeria Gilardi Vanzulli, abitante di Carabbia e promotrice della petizione –, e non perché siamo dei fanatici contro il 5g. In questo quartiere abbiamo due strade, ovunque vai te la trovi davanti. Riteniamo sia sproporzionata e irrispettosa, e che vada trovata un’altra soluzione. Non si può solamente guardare ai dati di copertura, ma bisogna considerare anche quello che sono anche i valori delle persone e dei luoghi». Valori che sembrano condivisi anche dalla comunità, dato che in pochi giorni sono già state raccolte 200 firme (su un totale di 600 abitanti).
«Alcune abitazioni, compresa la mia, sono state analizzate per l'esposizione alle radiazioni – prosegue Gilardi Vanzulli –, e le case più vicine sono appena sotto il livello minimo stabilito dalla Confederazione, ossia 4,98 Volt per metro». L'Ordinanza sulla protezione dalle radiazioni non ionizzanti stabilisce infatti a 5 Volt per metro l'intensità massima del campo elettrico ammessa in alcune condizioni per aree sensibili, come abitazioni, scuole od ospedali, dove le persone possono essere esposte a lungo termine. Un valore che non è necessariamente legato alla distanza tra l'antenna e la casa. «Per noi si tratta di un valore troppo al limite» aggiunge.
Se c'è una cosa della quale si può essere certi, è che le antenne telefoniche non piacciono alle persone. È anche vero che talvolta non resta altro che farsele piacere. Come infatti rischia di succedere a Sonvico, dove nel 2017 era stata presentata la domanda di costruzione per un'antenna Swisscom, contro la quale sono stati presentati diversi ricorsi. I ricorrenti sostenevano infatti l'incompatibilità di una tale struttura in una zona di pregio come il quartiere luganese. Un'argometnazione che non ha convinto il Tribunale federale, che ha recentemente respinto entrambi.