Al Municipio viene chiesto di accogliere rifugiati e di donare almeno 10'000 franchi alla Croce Rossa, come prevede l'adesione all'Agenda 2030
"La Città di Lugano intende offrire, con il Cantone, la propria disponibilità, ad accogliere temporaneamente dei rifugiati, le persone più a rischio come donne e bambini e come già hanno fatto dalle città di Zurigo, Berna e Ginevra? Il Municipio ha pensato di poter donare un fondo per almeno 10'000 franchi a favore del Comitato Internazionale della Croce Rossa in Ginevra, per la sua azione a favore della popolazione in Afghanistan?" Sono le due domande poste all'esecutivo cittadino dall'interrogazione presentata da Morena Ferrari Gamba (Plr, prima firmataria), Laura Méar (Plr), Mattea David (Ps), Federica Colombo (Ppd) e Sara Beretta Piccoli (Mtl) che ritengono necessario il gesto di sostegno da parte di una Città come Lugano. Un'interrogazione che ricorda la tradizione umanitaria svizzera, in contrasto con quanto è intenzionato a fare il Consiglio federale. Berna si è infatti detta contraria ad accogliere profughi, "senza tener minimamente conto degli innumerevoli appelli fatti dalla popolazione e da alcune grandi città come Zurigo, Berna e Ginevra, compresa una petizione di oltre 30'000 firme e le parole dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati ha rilevato che vi sono in Afghanistan ancora 300'000 persone in pericolo". Nell'interrogazione si ricorda al Municipio di aver sottoscritto l'Agenda 2030 e che "l’accoglienza e l’inclusione concretizzano dell’obiettivo 16 dei 17 obiettivi per uno sviluppo sostenibile: lotta contro la povertà, per la salute e il benessere, non da ultimo per l’istruzione generalizzata. Tutto ciò che in quel paese verrà a mancare, oltre naturalmente al totale sprezzo dei diritti umani di cui fino a oggi la Svizzera è sempre stata in prima linea".