Per i due sindaci Ettore Vismara e Giovanni Bruschetti il Piano cantonale delle aggregazioni (Pca), che vede i due comuni annessi alla Città di Lugano, va rispedito al mittente. Fondersi con altri non entra in linea di conto e i due sindaci hanno approfittato della cerimonia di auguri per il 2018 per stroncare il progetto del Dipartimento delle istituzioni.
«Paradiso – ha commentato Vismara nel suo discorso di sabato – ha un ruolo evidente e significativo nel comprensorio e nel contesto cantonale e regionale che si basa sul ruolo chiave che hanno i Comuni nel quadro della democrazia svizzera. Questo ruolo che noi svolgiamo con efficacia dimostrata, e non da ultimo con interventi finanziari molto consistenti di solidarietà intercomunale, dell’ordine di oltre 4 milioni di franchi, va difeso con determinazione. Un ruolo e una realtà che alcuni politici, purtroppo, sembrano dimenticare. E mi fermo qui per non addentrarmi ancora una volta nel difenderci dalle miopi aggregazioni comunali forzate!».
Dal canto suo Bruschetti ha citato la commedia 'Non ci resta che piangere'. Per i Comuni del Luganese, «il Piano cantonale delle aggregazioni immagina ulteriori sviluppi per la Città, a detrimento di una Collina Nord finalmente identificata, ma monca – ha osservato al Lux domenica –. Monca dei territori di Savosa, Massagno, Porza e Canobbio, annessi, insieme a Sorengo, Paradiso e Grancia, non si sa bene perché, alla Città di Lugano... Che proprio il suo sindaco nel discorso d’inizio anno immagina, piuttosto che orientata verso altri territori, proiettata soprattutto al suo sviluppo interno, con i vari poli (…)».
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