Le Fart accrescono l'offerta dei servizi all'utenza; accanto al vecchio deposito, trasformato in struttura per eventi, sorgerà uno stabile d'accoglienza
I viaggiatori che sosteranno alla stazione ferroviaria di Camedo, a pochi passi dal confine italo-svizzero con la Valle Vigezzo, scesi dal treno potranno presto godersi un piacevole momento di riposo e sollievo a pochi passi dai binari grazie al piccolo buffet a ridosso della rimessa dei convogli delle Fart. L’azienda di trasporto pubblico locarnese si è infatti fatta promotrice di un progetto di rifacimento del vecchio stabile attuale, in disuso, che un tempo ospitava un chiosco a disposizione dei passeggeri, cogliendo così questa nuova opportunità di accrescere l’offerta all’utenza, soprattutto quella legata ai gettonatissimi treni storici abbinati a degustazioni e uscite sul territorio. In una fase iniziale, il buffet sarà aperto solo in occasioni selezionate, per testare la risposta del pubblico e adattare progressivamente il servizio.
Il rinnovato stabile contribuirà comunque a rivitalizzare la stazione e il suo comparto. Cecilia Brenni, portavoce delle Fart, spiega: “Chiuso dagli anni 70, il vecchio buffet è al centro di un piano di valorizzazione del comparto della stazione di Camedo portato avanti dalla Direzione in accordo con il Cda. Dopo la trasformazione del vicino deposito treni in struttura per eventi ed esperienze (valsagli, negli ultimi due anni, il prestigioso Swiss location award) e l’adattamento della fermata alle Legge disabili, ecco che con questo nuovo tassello l’intero sedime beneficerà di una ulteriore valorizzazione. Il futuro buffet potrebbe anche essere messo a disposizione di gruppi o aziende esterne per eventi, assicurare il servizio catering per i viaggiatori del treno storico, ospitare scolaresche o corsi di formazione e fungere, in generale, da vetrina promozionale delle Centovalli». Secondo la pianificazione il primo anno di esercizio è previsto per il 2027.
Due, ricorda Cecilia Brenni, le opzioni presentatesi sul tavolo lo scorso anno: ristrutturare l’immobile attuale (che si trova in uno stato di forte degrado, con spazi interni, impianto elettrico servizi igienici e copertura non più conformi agli standard moderni) oppure demolirlo per ricostruire ex novo. «Il Cda ha ritenuto opportuna la seconda opzione, che consente maggiore flessibilità operativa e che permetterebbe pure, nella sua edificazione, di far capo ai moderni concetti di sostenibilità ambientale. La scorsa estate il progetto è dunque stato approvato dai vertici dell’azienda. La domanda di costruzione è stata inoltrata di recente e si spera di poter completare gli interventi nel corso del 2026. Quanto alla futura gestione: «L’idea è quella di una gestione fissa, vale a dire nominando un addetto, ma questi sono ancora aspetti da discutere nei dettagli». L’architetto incaricato sta intanto definendo gli spazi e l’arredo interno dello stabile, come pure le soluzioni per l’esterno». Non subirà invece alcun lifting il vecchio deposito, che continuerà dunque a fungere da epicentro di eventi nei mesi estivi. Per quanto concerne l’ammontare dell’investimento, la spesa dovrebbe aggirarsi sui 670mila franchi.
Nella stazione di confine di Camedo, porta d’ingresso (o di uscita) per chi arriva in treno dall’Italia o dalla Svizzera interna, l’utenza potrà quindi concedersi una sosta in un accogliente buffet, disponibile in modo regolare solo in futuro ma nel frattempo accessibile in momenti selezionati, immergendosi nella natura dopo aver attraversato paesaggi alpini attrattivi godendosi un’esperienza particolare. Un amarcord del piacere perduto di viaggiare in totale relax.