A Bellinzona il comparto Leon d'Or di fronte alla stazione (più villa Beatrice) e a Locarno l’ex vice Consolato d’Italia per Carp e/o polizia
Il tema riguarda Lugano e i Comuni limitrofi. Parliamo della grida pubblica apparsa il 29 novembre sul Foglio ufficiale con la quale la Sezione cantonale della logistica si rivolge ai titolari di edifici e terreni del distretto potenzialmente adatti ad accogliere (in affitto o acquisto) gli apparati giudiziari in cerca di spazi dopo la bocciatura alle urne, lo scorso giugno, del credito di 76 milioni necessario ad acquistare e adattare lo stabile Efg di Lugano destinato a diventare la ‘Cittadella della giustizia’. Una proposta, con tre distinti siti, è giunta ieri sul tavolo della Logistica e riguarda due siti di Bellinzona e uno di Locarno. «So bene che l’appello riguarda il Luganese, ma confido che la mia triplice offerta possa suscitare il giusto interesse», motiva Alessandro Lettieri, imprenditore di lungo corso e molto conosciuto nella nostra regione per essersi ‘fatto da sé’.
Titolare di società immobiliari e settori affini, è proprietario di parecchi mappali ed edifici che ospitano appartamenti, hotel, attività commerciali e uffici molti dei quali da lui stesso realizzati nell’arco di quattro decenni. Lettieri ci fa strada nel vasto comparto Leon d’Oro prospiciente la stazione Ffs. Tranne la sede dell’impresa Mancini & Marti, qui tutto appartiene a lui: complessivamente 5’000 metri quadrati. A dieci anni dal primo progetto, oggi con soddisfazione mostra la licenza edilizia rilasciatagli dal Municipio di Bellinzona al termine di una lunga procedura nella quale si è inserita strada facendo la messa sotto tutela delle tre facciate principali dell’ex hotel Gioconda. «Questo ha complicato un po’ le cose, ma ora sono pronto a partire col cantiere. Nel corso del 2025 inizierò proprio dall’ex Gioconda, destinato a ridiventare un albergo a tre o quattro stelle. La struttura portante presenta dei difetti che andremo a sanare garantendo tutta la statica necessaria».
Sarà poi la volta dei due immobili situati ai lati: verso il viale Stazione il già ristrutturato ex Vögele, che al pianterreno ospita da qualche anno il tea-room Al Porto, «sarà completato da un B&B ai piani superiori». Scendendo verso via Moro saranno demoliti gli stabili contigui che accolgono l’osteria con alloggio Leon d’Or, un parrucchiere e il Folk Bar: «Qui realizzerò un edificio simile a quello della Gioconda riproducendone fedelmente la facciata». Nel frattempo i richiedenti asilo saranno trasferiti nella sottostante palazzina ex Battaglioni affacciata sul curvone di via Moro. Quindi in via Molo, alle porte del quartiere San Giovanni, sorgerà una moderna ‘stecca’ di quattro piani più ampio pianterreno con appartamenti, uffici, negozi e autorimessa sotterranea di due piani. Progettazione curata dallo studio luganese Nicola Probst Architetti. A collegare questo nuovo complesso a quello affacciato sulla stazione vi sarà una piazza pubblica aperta su due livelli. «La posizione – sottolinea Lettieri – è tra le migliori di Bellinzona, favorita dalla vicinanza con la stazione ferroviaria e il nodo intermodale dei bus. Confido quindi che il Cantone consideri seriamente la mia proposta».
Poco distante, verso nord, all’angolo fra viale Officina, via Guisan e via Visconti c’è il secondo oggetto sottoposto da Lettieri alla Logistica: la signorile Villa Beatrice, nota anche come Villa Antognini. Caratterizzata da un vasto parco, la particella misura 1’800 metri quadrati e l’edificio – anche in questo caso protetto – si distribuisce su quattro piani più cantina. «Un gioiello architettonico». Ma quale bene residenziale, chiediamo, può essere usato anche per uffici? «Se l’Ente pubblico è interessato, può certamente avviare le valutazioni necessarie».
Ti-Press
Una parte del comparto ex vice Consolato d’Italia a Locarno
Infine la terza tappa ci porta a Locarno, e meglio nel pregiato quadrilatero che un tempo ospitava l’ex vice Consolato d’Italia con strutture annesse, di cui due – quelle affacciate su piazza Fontana Pedrazzini – protette. A disposizione ci sono 6’500 metri di superficie utile lorda. «Ne parlo con orgoglio, perché una decina d’anni fa riuscii a spuntarla in un’asta pubblica quando lo Stato italiano mise tutto in vendita», ricorda Lettieri. Successivamente il Comune ha preso in locazione l’ala che ospita lo Spazio Elle gestito dal Forum socioculturale. Quanto all’apparato giudiziario, negli anni addietro proprio a Locarno aveva trovato sede temporaneamente la Corte di appello e revisione penale (Carp) che a causa di problemi logistici emersi nel palazzo pretorile – a sua volta da ristrutturare per poter continuare ad accogliere le Preture civili Città e Campagna più quella nuova di Protezione presto in arrivo – ha spostato gli uffici in piazza Grande e i processi a Giubiasco. Dibattimenti che saranno prossimamente traslati al Fevi di Locarno in attesa che anche la Carp – in base ai nuovi indirizzi logistici presentati a fine novembre dal Dipartimento delle istituzioni – trovi casa definitiva a Lugano. Da notare che la Polizia cantonale è a sua volta in cerca di una nuova sede in riva al Verbano visto che il risanamento del Pretorio, per poterla mantenere lì con tutti i vincoli di sicurezza operativa, si è rivelato eccessivamente oneroso per le finanze cantonali. «Perciò, a maggior ragione, ritengo che l’ex vice Consolato possa idealmente prestarsi ad accogliere sia la Carp, sia la Polizia cantonale. O in ogni caso una delle due», conclude Alessandro Lettieri.