Bellinzonese

Nuova Valascia, lavori sospesi a tempo indeterminato

Il cantiere entra in fase di stallo a seguito delle richieste di sindacati e imprese. Lombardi: 'possibili ricadute economiche pesanti in caso di consegna tardiva'

18 marzo 2020
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Chiuderà i battenti oggi, con un’ultima giornata dedicata alla messa in sicurezza dell’area, il cantiere per la realizzazione del Nuovo stadio multifunzionale di Ambrì. Da questa sera i lavori iniziati nella primavera del 2019 entrano in fase di stallo a tempo indeterminato a causa dell’attuale situazione sanitaria e in particolare in seguito alle richieste giunte al committente da parte di sindacati e imprese operanti sul sedime affinché venisse interrotta l’attività. Ciò che il governo ticinese non ha fin qui ancora imposto per il settore dell’edilizia, pur disponendo - con le nuove misure comunicate sabato scorso - l’obbligo per l’economia privata di ridurre al minimo indispensabile le proprie attività, attenendosi alle specifiche norme igieniche e di distanza sociale. Ordini sui quali si è regolato il cantiere sulla piana di Ambrì da lunedì ad oggi, con personale ridotto e osservanza delle misure preventive necessarie, salvo poi giungere alla decisione presa ieri sera dalla Società Valascia Immobiliare SA che ha riconosciuto le richieste avanzate. Nello specifico, ci spiega il presidente dell’Hcap Filippo Lombardi, le Condizioni generali per l’esecuzione dei lavori di costruzioni stabilite dalla Norma SIA 118. «Sulla base di tali norme, che contemplano questo tipo di situazioni eccezionali, le imprese possono chiedere la sospensione del lavoro», spiega alla 'Regione' il numero uno dei biancoblù.

In totale sono una trentina gli operai del consorzio di imprese di costruzione “La Montanara” (ridotti a 25 nel corso di questa settimana) che per il momento non saranno più impiegati. 

I costi legati a un eventuale ritardo

Uno stop a tempo indeterminato che rischia di allungare la tempistica per la realizzazione della nuova pista da circa 50 milioni progettata dall’architetto Mario Botta. Un aspetto, rileva Lombardi, che per il club leventinese potrebbe comportare pesanti ricadute economiche. Non tanto per un potenziale maggiore costo del cantiere legato al preventivabile allungamento dei tempi di realizzazione, ma soprattutto per il rischio di dover disputare sotto le volte della ‘vecchia’ Valascia anche la stagione 2021/2022, che nei piani dell'Hcap dovrebbe essere quella dell’esordio nel nuovo impianto. «Non conoscendo la durata dell’interruzione del cantiere è difficile giungere a delle conclusioni - afferma Lombardi - ma la problematica specifica di questo cantiere è che un ritardo di uno o due mesi al momento della consegna della pista potrebbe tradursi in un ritardo di un anno per quanto riguarda la possibilità di utilizzarla. Insomma: o si entra nello stadio nuovo ad inizio stagione, oppure si rischia di dover aspettare la seguente. Non è per nulla facile cominciare nella vecchia Valascia e poi trasferirsi in quella nuova. Rischieremmo quindi di avere un costo di una struttura nuova che doveva permettere l’aumento delle entrate e parallelamente far fronte ai costi per continuare a giocare nella vetusta struttura. Le ripercussioni economiche effettive - aggiunge il presidente - dipenderanno però dalla durata dell’interruzione e non sono al momento quantificabili. Non posso negare che, considerato anche quanto abbiamo dovuto lottare per concretizzare il progetto e avviare i lavori, questa situazione mi preoccupa». 

Non dovrebbero invece esserci particolari inghippi per quanto riguarda un’eventuale concessione da parte della Lega di una deroga per cause di forza maggiore che consenta di giocare nella vecchia Valascia anche la stagione hockeistica 2021/2022.