Ma fortunatamente si trattava solo di un'esercitazione svoltasi nell'impianto che conduce ai Monti di Saurù
Si è tenuta nelle scorse settimane l’esercitazione di evacuazione della funivia che da Lumino sale ai Monti di Saurù, alla quale hanno partecipato i soccorritori del Soccorso alpino di Bellinzona, in collaborazione con la Protezione animali di Bellinzona (Spab), il servizio della Protezione civile regionale e il Dispositivo d’intervento sanitario. Quattro persone e un cane intrappolati nella cabina: lanciato l’allarme al Soccorso alpino, è partita la simulazione. I soccorsi coinvolti, dopo aver organizzato celermente il piano di sfollamento del mezzo, hanno avviato le procedure di salvataggio che si sono svolte in maniera ottimale, permettendo ai quattro partner di collaborare efficacemente, correggendo altresì alcuni aspetti dell’operazione al fine di migliorarsi, imparando a trarre vantaggio dalle peculiarità di ciascuno. Ogni reparto ha giocato il suo ruolo: la Protezione civile ha effettuato il trasporto dei soccorritori alpini sul posto e ha organizzato tutta la parte logistica e di supporto, anche a fine intervento. Una volta a destinazione, grazie all’argano motorizzato (messo a disposizione dalla Spab), due operatori della Colonna di soccorso hanno raggiunto la cabina della teleferica, ferma a circa cento metri dalla partenza. Per l’evacuazione della cabina sono stati utilizzati due approcci: tre persone sono state imbragate e calate lungo il cavo della funivia grazie a una carrucola guidata da un soccorritore. La quarta persona, ferita a una gamba, è stata tratta in salvo dagli operatori che l’hanno trasportata direttamente al suolo, calandola sotto la cabina; ad aspettarla c’erano i sanitari. Nel frattempo, un esperto della Spab ha proceduto al salvataggio del cane.