Tra le priorità la partecipazione al mercato interno dell'Unione nei settori dell'elettricità e della sicurezza alimentare
Accordi per la partecipazione al mercato interno dell'Ue nel settore dell'elettricità e della sicurezza alimentare, partecipazione della Svizzera al pacchetto Orizzonte Europa 2021-2027 e un approccio settoriale per le questioni istituzionali: sono queste le linee guida di un eventuale mandato negoziale con l'Unione europea adottate oggi dal Consiglio federale. La decisione in merito a un mandato negoziale interverrà solo dopo l'autunno.
I punti chiave fissati oggi definiscono gli obiettivi generali del mandato, gli ambiti in cui dovrà essere articolato e i sotto-obiettivi per ogni ambito. Visto che saranno al centro di potenziali negoziati, rimangono al momento confidenziali, sottolinea un comunicato.
Il governo ribadisce ancora una volta la volontà di stabilizzare e approfondire le relazioni con l'Ue. Intende inoltre garantire un accesso senza ostacoli al mercato interno dell'Ue in alcuni settori. Ai cinque settori già coperti da accordi (trasporti terrestri, trasporto aereo, ostacoli tecnici al commercio, agricoltura e libera circolazione delle persone), dovrebbero aggiungersi pure quelli dell'energia elettrica e della sicurezza alimentare.
Il Consiglio federale mira anche a concludere un accordo di cooperazione nell'ambito della salute e a partecipare sistematicamente e in modo completo ai futuri programmi dell'Ue (programmi Orizzonte Europa ed Erasmus). Fra gli obiettivi figura pure la partecipazione della Svizzera al pacchetto Orizzonte Europa 2021-2027.
Per quanto riguarda le questioni istituzionali, l'esecutivo ritiene che il recepimento del diritto e la composizione delle controversie possano essere risolti in modo pragmatico in ogni accordo, nuovo o esistente, sul mercato interno. Sono in corso discussioni con l'Ue in merito a eccezioni e principi allo scopo di tutelare gli interessi sostanziali della Svizzera. "I numerosi colloqui svolti negli ultimi 12 mesi sul piano tecnico, diplomatico e politico dimostrano che un simile approccio nell'interesse del Paese è possibile e aumenta la certezza del diritto e la prevedibilità per privati e imprese", aggiunge la nota.
Nel frattempo il Consiglio federale continuerà a discutere con le parti sociali e i Cantoni misure di politica interna per proteggere il livello attuale dei salari. Per quanto riguarda gli aiuti di Stato, "adotterà un approccio equilibrato e settoriale che prevede il recepimento delle disposizioni dell'Ue limitatamente a determinati accordi sul mercato interno". Intende inoltre minimizzare i rischi per il sistema di aiuto sociale svizzero.
Se il risultato complessivo sarà soddisfacente, il governo prenderà in considerazione un contributo solidale regolare alla coesione e alla stabilità in Europa.
Le linee guida fissate oggi dovranno servire da base per affrontare le questioni ancora irrisolte con Bruxelles. In quest'ottica il Dipartimento federale degli affari esteri (Dfae) – in collaborazione con i dipartimenti dell'Economia (Defr) e di Giustizia e polizia (Dfgp) – è stato incaricato di proseguire i colloqui con l'Ue al fine di consolidare la base comune in vista di potenziali negoziati.
Il Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (Datec) – in collaborazione con il Defr e il Dfae – dovrà avviare colloqui tecnici con l'Ue per continuare i negoziati nel campo dell'energia elettrica. L'apertura di negoziati nel campo della sicurezza alimentare e della salute sarà di competenza del Dipartimento federale dell'interno (Dfi), con il Defr e il Dfae.
Per quanto riguarda la protezione dei salari, sarà il Defr – con il Dfgp e il Dfae – ad approfondire sul piano tecnico le misure per mantenere l'attuale livello di protezione dei salari. I punti ancora in sospeso per quanto riguarda l'immigrazione dovranno essere chiariti dal Dfgp, con il Dfae e il Defr.
Il Dfae, il Defr e il Dfgp hanno pure ricevuto mandato di cominciare a elaborare una base giuridica per un regolare contributo solidale della Svizzera all'Ue e di sottoporne i principali elementi al Consiglio federale.
Il governo valuterà i risultati in autunno e solo in seguito deciderà se prepararsi entro la fine dell'anno ad adottare un mandato negoziale.