I biancoblù iniziano bene, i bianconeri proseguono meglio. McSorley: ‘Col nostro gioco li abbiamo messi in difficoltà. Meritiamo di stare più in alto’
Ambrì – Nell’hockey specialmente, non è mai facile capire dove finiscano i demeriti di una squadra e inizino i meriti dell’altra. Resta il fatto che il primo derby della stagione, il 246esimo della storia, porta la firma del Lugano. In tutto e per tutto. Con i bianconeri che dopo un avvio di stagione complicato rialzano la testa alla Gottardo Arena, in una partita iniziata invero meglio dai biancoblù, che partono bene anche appoggiandosi all’ingenuità di un Lugano che confeziona addirittura due penalità per soprannumero in un tempo. Paradossalmente, però, è proprio la seconda di quelle penalità a spianare la via dei gol agli ospiti, dopo un passaggio suicida di Shore in attacco, al 14’50". Poi il Lugano non smette di crescere, fino a diventare la squadra migliore un po’ in tutto, tranne che agli ingaggi, dove i biancoblù continuano a essere efficaci. «Dovevamo uscire dal buco in cui eravamo finiti dopo l’inizio di campionato, questa era un’ottima occasione per tornare alla vittoria – dice Calvin Thürkauf, che chiude la serata con una doppietta –. È stata una partita emozionante, un momento ideale per fare il pieno di fiducia. Nelle prime quattro partite faticavamo a segnare, oggi invece ne abbiamo fatte quattro di reti, ciò che ci dà la fiducia per le prossime partite. Certamente però dobbiamo stringere le viti sui cambi: non può succedere che in una partita sola si prendano tre penalità per troppi uomini sul ghiaccio. Koskinen? È stato un gran sostegno nel derby, ci ha tenuti in partita chiudendo la porta e sull’unico gol subìto possiamo soltanto fare i complimenti a Bürgler».
A quel punto, però, la sfida è ancora apertissima. E in fondo lo è pure dopo il 2-0 di Thürkauf: il vero momento decisivo arriva solo poco prima di metà partita, quando a Zwerger rimane l’urlo strozzato in gola dopo il tocco ravvicinato sulla destra di Koskinen, che in posizione da contorsionista toglie dalla porta un gol già fatto. Ma l’azione non finisce lì, e sul ribaltamento di fronte Fazzini ci prova, mentre Juvonen finisce involontariamente per spalancare la porta al prepotente ‘slap’ di Andersson. Il quale tra l’altro la serata non riuscirà neppure a concluderla, e tornerà negli spogliatoi già al 32’, dopo aver fatto segno ai compagni di non farcela più (per un problema muscolare, a quanto sembra). «Se nel primo tempo abbiamo avuto noi più il pallino del gioco, nel secondo quelli del Lugano erano un secondo più veloci di noi, mentre nel terzo abbiamo provato tutto per rientrare ma non ci siamo riusciti – dice il difensore biancoblù Tobias Fohrler –. Abbiamo iniziato bene, ma con le nostre penalità abbiamo dato al Lugano la possibilità di rientrare in partita. Fino all’altra sera il powerplay funzionava bene, mentre oggi gli special team non hanno dato buoni risultati, ma non per questo dobbiamo essere sfiduciati».
Se l’impressione che hanno un po’ tutti alla Gottardo Arena è che dopo il 3-0 il derby sia segnato, i bookmaker non hanno più dubbi: infatti, se in avvio di confronto le quote delle scommesse erano simili, dopo il primo tempo erano di 1,57 per il Lugano e 4,8 per l’Ambrì, quota quest’ultima schizzata addirittura al 72,51 (a 1) al quarantesimo. Naturalmente, però (e ci mancherebbe), l’Ambrì sul ghiaccio non smette di provarci: Cereda butta all’aria le linee dopo aver già chiesto il timeout sul terzo gol. Il gol biancoblù alla fine arriva, grazie al gran tiro di Bürgler che toglie le ragnatele dal ‘sette’ al 51’17", in powerplay. Una rete che è il preludio a un finale acceso: Juvonen viene richiamato in panchina a tre minuti e mezzo dalla fine, ma il solo risultato è il 4-1 di Thürkauf, prima della scazzottata tra Arcobello e uno Zwerger che prova a scaldare il pubblico, ma soprattutto tra Fohrler e Mirco Müller. Quest’ultimo, però, invece di rispondere sembra indicare al rivale il tabellone, quasi a volergli dire che forse è un po’ tardi per buttarla sulle emozioni. «Nel primo periodo, pure dopo il gol in shorthand, avevo buone sensazioni ma nel secondo tempo abbiamo avuto anche sfortuna, con quel rilancio di Juvonen fuori pista – dice il biancoblù Dario Bürgler –. È frustrante perdere così, perché a 5 contro 5 eravamo in partita, mentre in powerplay non abbiamo sfruttato le occasioni: eravamo impazienti».
Frustrazione che, invece, adesso Chris McSorley sembrerebbe non avere. «Era una partita di quelle da vincere, perché sappiamo tutti dell’importanza di questo successo e sono fiero di quanto i ragazzi hanno fatto, non ho mai percepito in nessun momento la possibilità che mollassero – dice il coach bianconero –. Il nostro sistema è piuttosto unico e siamo stati un osso duro per l’Ambrì, che ha faticato a trovare il ritmo giusto, mentre noi abbiamo saputo portare i dischi avanti e creare tanto gioco offensivo. Sappiamo di avere una buona squadra e di meritare altre posizioni di classifica: avevamo già giocato bene contro Losanna e Zsc e oggi siamo stati ricompensati per i tanti buoni tempi giocati finora».
Ambrì Piotta - Lugano (0-1 0-2 1-1) 1-4
Reti: 14’50" Granlund (Marco Müller/esp. Patry per la panchina!) 0-1, 22’50" Thürkauf (Marco Müller, Andersson/esp. Hofer per Juvonen) 0-2, 26’25" Andersson (Fazzini, Connolly) 0-3, 51’17" Bürgler (Pestoni/esp. Thürkauf) 1-3, 57’43" Thürkauf (Granlund/a porta vuota) 1-4.
Ambrì Piotta: Juvonen; Fohrler, Pezzullo; Burren, Zaccheo Dotti; Virtanen, Fischer; Zündel; Grassi, Kostner, McMillan; Bürgler, Heim, Kneubuehler; Hofer, Spacek, Chlapik; Pestoni, Shore, Zwerger; Marchand.
Lugano: Koskinen; Alatalo, Riva; Bernd Wolf, Mirco Müller; Andersson, Guerra; Villa; Connolly, Thürkauf, Patry; Fazzini, Arcobello, Josephs; Marco Müller, Granlund, Bennett; Gerber, Herburger, Stoffel; Vedova.
Arbitri: Stolc (Sln), Nord (Sve); Cattaneo, Thomas Wolf.
Note: 6’775 spettatori (tutto esaurito). Penalità: 6 x 2’ contro l’Ambrì Piotta; 8 x 2’ contro il Lugano. Tiri: 37-34 (10-11 14-15 13-8). Ambrì Piotta senza Isacco Dotti, Heed, Stefan Müller (infortunati), Patenaude, Dufey (in soprannumero); Lugano privo di Walker, Carr, Kaski, Morini (infortunati), Zanetti, Fatton (in soprannumero). Al 13’54" palo colpito da McMillan. Lugano privo di Andersson dal 31’54". Ambrì senza portiere dal 56’35" al 57’43". Premiati a fine partita, quali migliori giocatori in pista, Inti Pestoni e Mikko Koskinen.