Lo chiede un’iniziativa parlamentare di Nicola Pini. ‘Chi progetta e pianifica è confrontato con norme vecchie e inadeguate’
La regolamentazione che determina le norme di vicinato sul tema di siepi e piantagioni non è più al passo con i tempi. È quanto sostiene un’iniziativa parlamentare presentata da Nicola Pini (Plr, primo firmatario) e sottoscritta da granconsiglieri di Ps, Lega, Udc, Centro e Verdi. "Chi si occupa di progettazione e realizzazione di parchi, giardini e impianti sportivi, si confronta giornalmente con una certa inadeguatezza di queste norme di legge su misure e distanze a confine, ormai centenarie e superate in quanto legate a un’organizzazione territoriale improntata su un modello di società rurale", affermano gli iniziativisti. Diversi gli esempi citati, tra questi: "L’obbligo per il proprietario di un fondo a confine con strade cantonali o con altre vie che mettono a pubblico pascolo di fare la cinta di muro o di siepe (viva o morta) dell’altezza non minore di un metro e di conservarla in modo che non possa penetrarvi bestiame". La richiesta al Consiglio di Stato è quindi di chinarsi sulla problematica con esperti del settore e "operare i dovuti aggiornamenti e le opportune modifiche legislative agli articoli 137-140 e 155-160 della Legge di applicazione e complemento del Codice civile svizzero (Lac)".