Apre il reparto ‘pilota' alla casa per anziani Giardino, avrà 11 posti letto, ospiterà persone con patologia cronica evolutiva, avrà spazi per i familiari
Dal messaggio municipale avallato al legislativo nel 2015 di strada ne è stata fatta. Mattone su mattone, oggi il nuovo reparto cure palliative per pazienti geriatrici di Chiasso è realtà e ben presto – questione di giorni – comincerà ad ospitare i primi pazienti. Ieri è stato infatti inaugurato il reparto che trova spazio in un’ala della casa per anziani Giardino di Chiasso. Undici posti letto, a favore dell’intera regione, che andranno così ad offrire un luogo ‘ad hoc’ per questo tipo di cure. «Dal punto di vista sociale – ha rimarcato la capodicastero Socialità Roberta Pantani – occorre assumersi la responsabilità di prendersi cura delle persone prossime al termine della loro esistenza». Già, perché di cure palliative si tratta e, come sottolineato dal dottor William Pertoldi, direttore sanitario degli Istituti sociali di Chiasso, «c’è un bisogno fondamentale». A Chiasso, il nuovo reparto è stato predisposto per persone preferenzialmente sopra i 65 anni e non tratterà unicamente le cure palliative per patologie oncologiche, bensì pure per quel che concerne le polimorbidità e, in senso più generale, chi è affetto da una patologia cronica evolutiva.
Il responsabile medico del nuovo reparto sarà la dottoressa Donata Bardelli, già attiva nel settore delle cure palliative avendo, tra l’altro, una specializzazione Fmh proprio in questo settore. Dottoressa che, insieme a un nutrito team, opererà nella struttura protetta dove «la persona, in un momento critico della sua vita, può essere accompagnata senza abbandonare il proprio percorso di cura». Per fare ciò, come detto, oltre alla responsabile vi saranno un capo reparto infermieristico e gli infermieri, operatori sociosanitari, assistenti di cura, un fisioterapista, uno psicologo e un assistente spirituale. Queste ultime due figure, ha annotato il direttore degli Istituti sociali della cittadina Fabio Maestrini, sono ‘nuove’ nel contesto della casa per anziani e potranno così fornire quel tipo di assistenza, importante, a chi si ritrova ad affrontare un percorso di questo tipo. In reparto si potrà disporre di tutto ciò che serve, ha rimarcato la responsabile delle cure degli Istituti Sonia Tettamanti, per ospitare «pazienti con necessità di una presa a carico mirata, con osservazione».
Aspetto non da sottovalutare è, inoltre, quanto la malattia di un proprio caro possa incidere nella normale vita familiare. In tal senso, il nuovo reparto offrirà degli spazi concepiti proprio per i parenti del paziente, i quali potranno accompagnarlo nella degenza. Allo stesso tempo, però, nel reparto potranno essere ospitati pazienti per un soggiorno di breve durata, questo per dare sollievo alle famiglie in situazione di burnout. Questo, infatti, è uno dei rigidi criteri d’ammissione che va ad unirsi, appunto, al compimento del 65esimo anno d’età, all’essere affetti da una patologia cronica evolutiva senza la possibilità di terapie con obiettivo di guarigione, di fronte a una “fase terminale dove la morte diventa un processo naturale in un contesto olistico”, nel caso ci fosse la “necessità di trattare sintomi non controllati a domicilio” e, qualora nella propria abitazione non fosse possibile, fornire l’accompagnamento alla morte. Chiasso, dunque, si prepara ad accogliere pazienti nel proprio reparto pilota, il secondo in Ticino (ne esiste uno a casa Serena a Lugano). Un reparto pronto ad affrontare uno dei percorsi più difficili della vita di un uomo.